DR. MICHAEL LAITMAN PER CAMBIARE IL MONDO – CAMBIAMO L'UOMO

La beata ignoranza dell’opinione pubblica israeliana potrebbe costarci molto cara

ignoranza

Recentemente, i palestinesi hanno intensificato la loro guerra politica alle Nazioni Unite, contro Israele. A differenza delle votazioni all’UNESCO, che sono più dichiarazioni che risoluzioni con riscontri pratici, una votazione contro Israele al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) potrebbe creare ad Israele dei reali problemi. Se non sarà posto il veto, un tale voto potrebbe portare a sanzioni politiche, economiche e persino militari.

Tuttavia, l’opinione pubblica israeliana sembra beatamente ignorare la situazione. Gli Stati Uniti e l’Egitto hanno temporaneamente fermato Mahmoud Abbas, deciso a presentare la richiesta di votazione al Consiglio di Sicurezza, fino a dopo le elezioni degli Stati Uniti; questo perché dopo le elezioni, gli Stati Uniti non saranno obbligati a porre il veto a tale votazione. Se presentata, la votazione passerà con una maggioranza schiacciante, lasciando Israele da solo ad affrontare i rimproveri di tutto il mondo. Questo rappresenterebbe un punto di svolta. Eppure, nessuno in Israele ne parla.

Fino a quando il mondo non ci prenderà a schiaffi in faccia, rimarremo ignari del pericolo. Tale indifferenza sarebbe giustificata se non ci fosse nulla da fare per risolvere questa situazione. A fronte di una malattia incurabile, ha senso il fatto di non dire a un paziente che i suoi giorni sono contati. Ma la nostra situazione è ben lontana dall’essere incurabile. Siamo in grado di invertire la tendenza e disinnescare l’ostilità del mondo verso di noi. Tuttavia, dobbiamo svegliarci ora perché il tempo stringe e il punto di non ritorno è vicino.

 

Perché il mondo è così preoccupato di Israele

Se l’ONU riflette il punto di vista del mondo, allora Israele è così tanto al centro dell’attenzione mondiale che alcuni la considerano come un’ossessione. L’antisemitismo esiste da quando esistono gli ebrei, ma non è mai stato così diffuso, e apertamente accettato a livello globale, come se il problema più grande del mondo fossero gli ebrei, o in questo caso, lo Stato ebraico.

C’è una buona ragione per la negativa attenzione globale che stiamo ricevendo. Il mondo ci ritiene responsabili di tutti i problemi del Medio Oriente, e vede i problemi del Medio Oriente come la fonte di tutti i problemi del mondo intero. Così, alla fin fine, siamo noi i responsabili di tutti i problemi del mondo.

 

A proposito di ebrei ed egoismo

Il nostro egocentrismo è la causa principale dei problemi dell’umanità. Se non fossimo così egocentrici avremmo potuto eliminare la fame nel mondo decenni fa, limitare le emissioni di gas serra, salvare il nostro pianeta dalle catastrofi climatiche e prevenire la maggior parte, se non addirittura tutte, le guerre. Ma, in assenza della capacità di mitigare il nostro ego, l’umanità è bloccata in guerre egoiste, che, come tutti sanno, distruggeranno la stragrande maggioranza di noi e nessuno sa come prevenirle.

Eppure, molti secoli fa, la nostra nazione ha trovato un modo non solo per regnare nell’ego, ma per usarlo a favore del bene comune. Sia il Midrash (BeresheetRabah) che il Maimonide descrivono gli sforzi di Abramo per diffondere l’idea che l’unione ci può elevare al di sopra dell’ego. Abramo scoprì che, unendoci, attingiamo dalla forza che collega tutto quello che ci circonda, dagli atomi che costituiscono l’organismo vivente, alla società umana.

Poi Abramo fu espulso dalla Babilonia e continuò a diffondere la sua saggezza ovunque andasse. Utilizzando le due forze in atto, la forza negativa dell’io e la forza positiva scoperta da Abramo, i suoi discendenti e discepoli hanno continuato a svilupparsi. Infine, una volta che ebbero deciso di unirsi “Come un solo uomo con un solo cuore” al di sopra dell’ego, essi divennero una nazione.

La scalata di Mosè al Monte Sinai, dalla parola ebraica “Sinaa” (odio), simboleggia il successo di Israele nella sconfitta dell’odio, nei loro cuori, tramite l’unione al di sopra di esso. Mentre Israele ha continuato a vagare attraverso il deserto del Sinai, il deserto dell’odio, gli ebrei hanno potuto perfezionare il proprio metodo, che il re Salomone descrisse succintamente nei Proverbi (10,12): “L’odio provoca litigi, ma l’amore copre tutte le colpe”.

Mentre il resto del mondo si crogiolava ancora nell’edonismo, il popolo di Israele s’impegnava in un metodo che rivelò loro il segreto per una società equilibrata, prospera e che li dotò della conoscenza del nostro mondo, una conoscenza che le altre nazioni non potevano neanche immaginare. Da allora, il mondo ha odiato e temuto gli ebrei.

Ma gli ebrei non hanno ricevuto questa conoscenza per se stessi. Abramo aveva intenzione di condividere ciò che aveva scoperto con i contadini babilonesi. E come lui, Mosè voleva insegnare a tutti il segreto per mitigare l’ego e condurre una vita felice. Moshe Chaim Lozzatto, il Ramchal, ha scritto che “Mosè voleva completare la correzione del mondo in quel momento. … Tuttavia, egli non ci è riuscito a causa delle corruzioni che si sono verificate lungo il cammino “(Il commentario di Ramchal sulla Torah). La correzione che incombe sugli ebrei è la realizzazione dell’impegno di essere “Una luce per le nazioni”.

Anche se la maggior parte delle persone non ne è consapevole, la rabbia del mondo verso di noi ha a che fare con il compito che abbiamo ricevuto ai piedi del Monte Sinai: portare la correzione dell’ego. Herman Rauschning, un conservatore tedesco che si unì brevemente ai nazisti, ha descritto questa sensazione quando scrisse che “il giudaismo è … l’eterna ‘chiamata al Sinai’ contro il quale l’umanità si ribella ancora e ancora” (La Bestia dall’Abisso).

 

La fissazione delle Nazioni Unite è il nostro invito ad agire

L’ONU ha già dichiarato che noi non abbiamo alcun diritto sul Monte del Tempio. Domani potrebbe dichiarare che non abbiamo alcun diritto nei confronti di Hebron e della Grotta di Macpela, e il giorno seguente che non abbiamo alcun diritto su Jaffa, Lod, o Ramla. Infine, le Nazioni Unite dichiareranno che non siamo nemmeno autentici ebrei ma europei e quindi che dobbiamo essere cacciati dalla Palestina, con la forza o con l’estinzione, e agirà secondo la propria decisione.

Ma non è troppo tardi. Proprio come il mondo è stato guidato dall’ego migliaia di anni fa, lo è anche oggi. Il rimedio che Abramo ha offerto al suo popolo, e che Mosè ha voluto offrire al mondo intero, è più pertinente oggi di quanto non lo sia mai stato. La differenza è che ora il mondo è così concentrato su di noi, che tutto ciò che facciamo avrà immediatamente tutta la sua attenzione.

Se copriremo il nostro ego con l’amore e ci uniremo, il mondo ne prenderà subito atto. Non abbiamo bisogno di dimostrare o insegnare niente a nessuno. Siamo già “l’evento principale”. Tutto quello che dobbiamo fare è fare la nostra parte e coprire il nostro ego con l’amore, proprio come ha scritto Re Salomone. In questo modo daremo il giusto esempio, e la gente finalmente capirà perché gli ebrei esistono.

Fra destra e sinistra, religiosi e laici, Askenaziti e Sefarditi e tutti gli altri antagonismi nella società israeliana, è probabilmente vero che, se gli arabi fossero intelligenti, ci lascerebbero in pace a ucciderci gli uni con gli altri o a buttarci fuori dal paese. Ma non ci lasceranno soli. Ci faranno pressione fino a quando saremo costretti ad unirci. Più aspetteremo, più severamente il mondo ci punirà.

Che ci piaccia o no, noi siamo un popolo i cui antenati si sono uniti al di sopra del loro ego e ci hanno lasciato in eredità il compito di diffondere la luce di questa singolare forma di unione al mondo. Fino a quando litigheremo, il mondo ci incolperà non solo per le guerre in Medio Oriente, ma per ogni altra guerra. Essi non possono superare il loro ego se prima noi non superiamo il nostro e poi mostriamo loro come fare. Fino a quando non ci uniremo, il mondo non accetterà la nostra esistenza pacifica in Israele, o in qualsiasi altro posto.

Originariamente pubblicato su Unitingeurope.blogactiv.eu

Pubblicato in News