DR. MICHAEL LAITMAN PER CAMBIARE IL MONDO – CAMBIAMO L'UOMO

Israele: Nessuna Indipendenza senza Interdipendenza

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Penso che sia più che simbolico che il Giorno dell’Indipendenza di Israele arrivi proprio una settimana dopo la Giornata in Memoria dell’Olocausto. Per me è chiaro che se non fosse stato per l’Olocausto lo stato di Israele non si sarebbe stabilito nel tempo e nel modo attuale. Tuttavia 67 anni dopo la sua istituzione l’esistenza di Israele è ancora messa in discussione perché la sua indipendenza e sicurezza non sono determinate dagli stessi fattori che determinano il destino di tutti gli altri paesi.

La terra di Israele fu data agli ebrei solo una volta che si furono uniti ai piedi del Monte Sinai come “un solo uomo con un solo cuore” .Eravamo sovrani là solo sino a quando avremmo mantenuto la nostra unità. Poi l’abbiamo persa e siamo stati esiliati. Poiché l’odio infondato si piantò nei nostri cuori, perdemmo la sovranità su Israele e non l’abbiamo riguadagnata sino al 1948.

Tuttavia la sovranità che abbiamo ripreso nel 1948 ci è stata data dopo il calvario dell’Olocausto non fu dovuta alla nostra rinnovata unità. Ma poiché all’inizio siamo diventati sovrani di Israele solo dopo che ci unimmo,la nostra indipendenza dipende dal livello di unità che noi favoriamo tra di noi piuttosto che la separazione.

Si dice che Israele ( e gli ebrei tutti)si uniscano solo quando c’è un pericolo comune che li minaccia. Infatti sino a quando non ci arriva un qualche pericolo noi ci scontriamo l’un l’altro come un mucchio di noci messe dentro ad un sacco. Ma al primo segno di pericolo uniamo le file ed affrontiamo la sfida come se fossimo uno. Così è stato per decenni ma non è come sarà sempre.

I tempi stanno cambiando. Poiché il mondo diventa sempre più ostile verso Israele dobbiamo prenderci il tempo di riflettere sul significato del nostro vivere su questa terra. Oggi la maggior parte del mondo guarda lo stato di Israele come il più temibile dei furfanti .Noi potremo non capirlo ma come scrisse un antisemita su Twitter proprio l’altro giorno “ Ciò che voi ebrei chiamate antisemitismo il resto del mondo lo chiama buon senso.”Essi non hanno idea perché noi siamo qui e pensano che il nostro unico scopo sia rubare la terra ai palestinesi e sfruttarli.

Invece noi dobbiamo mostrare che siamo qui per uno scopo completamente diverso – riportare l’unità che una volta avevamo raggiunto e condividerla con il mondo. Non appena ci siamo uniti come” un solo uomo con un solo cuore” ci è stato dato il compito di essere “una luce per le nazioni”.Cioè ci è stato dato il compito di portare al resto del mondo la nostra speciale unità.

Non l’abbiamo mai fatto quello. Mentre eravamo in Israele eravamo isolati e per lo più ci siamo mantenuti il metodo dell’unità per noi stessi. Quando alla fine ci siamo dispersi è stato precisamente perché abbiamo perso la nostra unità e perciò non ce l’avevamo per condividerla con il resto del mondo.

Ora che siamo ritornati nella terra di Israele,ci viene richiesto di rinnovare la nostra unità e di condividerla con il mondo. Questa è l’applicazione della promessa che il mondo si aspetta che noi manteniamo:essere una luce per le nazioni. Questa sarà anche l’unica giustificazione del fatto che siamo qui e che il mondo accetterà e sosterrà. In breve , quando ci uniremo e condivideremo la nostra unità con il mondo ,sarà la fine dell’antisemitismo.

Quindi per preservare la nostra indipendenza e renderla più solida dobbiamo lavorare sulla nostra interdipendenza,la nostra responsabilità reciproca, il motto del nostro popolo. Quando stabiliremo la solidarietà e lotteremo per seguire il principio ” ama il tuo prossimo come te stesso” , meriteremo di essere nella terra di Israele.

Quando si tratta del valore dell’unità anche il libro dello Zohar, probabilmente il testo più frainteso che sia mia stato scritto, scrive assai chiaramente (Aharei Mot), “Voi , gli amici che siete qua, come eravate appassionati e pieni d’amore prima,d’ora in poi non vi separerete l’uno dall’altro… E grazie a voi ci sarà pace nel mondo.”

Così se vogliamo la vera indipendenza, dobbiamo coltivare la nostra solidarietà ed unità. Ironicamente , il futuro della nazione più perseguitata nella storia dell’umanità, non dipende dalle armi ma sul coltivare la responsabilità reciproca , lottando per raggiungere uno stato nazionale di “ama il tuo prossimo come te stesso” e condividere quello stato con l’intero mondo – tutte le nazioni, le razze e le religioni.

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