Siamo alle soglie di una rivoluzione totale, un cambiamento sostanziale di atteggiamento verso noi stessi, la società, l’umanità e tutta la natura. Rosh Hashana, che in ebraico significa “testa” o “inizio” dell’“anno”, arriva in un momento speciale, come mai prima d’ora, nel mezzo di una pandemia globale.
Siamo consapevoli dell’impatto di vasta portata del virus ma dobbiamo chiederci: a quale scopo è arrivato? La risposta a questa domanda è la chiave per un buon nuovo anno, Shana Tova 5781.
Il coronavirus ci sta mostrando come il nostro comportamento individualistico e fine a se stesso ci stia conducendo verso distruzione e sofferenza. Guardandoci allo specchio, diritti negli occhi, in tutta onestà, vogliamo riformare e correggere la nostra natura in modo che desideri solo cooperazione reciproca e unità.
Le crescenti sfide e difficoltà che stiamo sperimentando risvegliano in tutto il mondo una profonda introspezione per comprendere che l’attuale strada percorsa dall’umanità non conduce in un bel posto. Questa consapevolezza da sola è già un importante passo nel nostro sviluppo. Il coronavirus si è dimostrato essere una forza che sta risvegliando l’umanità perché intraprenda una revisione totale della sua condizione.
La comprensione attuale di ciò che sta accadendo si riduce alla consapevolezza che siamo stati colpiti da questo virus. Ma i nostri discernimenti non scavano in più profondità di questo. Non abbiamo alcuna idea di dove i colpi ci stiano dirigendo, da dove vengano e, cosa più importante, a quale scopo. Siamo impotenti e disorientati come un neonato che sente dolore e non smette di piangere, senza nessuna comprensione del motivo della situazione.
Quindi, la nostra sfida più importante è scoprire la causa del coronavirus, non nel senso biologico, ma nel significato essenziale, la sua vera origine.
Il distanziamento sociale, le mascherine, il divieto di assembramento, una corsa globale al vaccino, i trattamenti sperimentali sono tutte misure che mirano ad alleviare il problema del covid-19. Ciononostante, nessuno sarà in grado di sviluppare una soluzione completa al fenomeno del coronavirus.
La natura, proprio come un genitore amorevole, lavora sempre per il bene di tutta la sua creazione nel suo insieme. I colpi, le pressioni e l’angoscia, per quanto siano dolorose per ogni individuo, non arrivano per farci del male ma per portarci all’equilibrio con la natura e, con ciò, a una vita migliore. Il loro scopo è di affinare la nostra consapevolezza sulle priorità della vita, su ciò che veramente conta: relazioni armoniose tra noi e con la natura.
La pandemia mira a insegnarci come approcciare propriamente l’ambiente circostante, in modo integrato e complementare, con il desiderio di fare del bene agli altri e all’ambiente. La natura è globale, integrale e unificata. Dunque, la tendenza dello sviluppo evolutivo è portarci all’identificazione con quelle stesse qualità, nonostante il fatto che siamo stati creati differenti e distanti l’uno dall’altro.
L’era del coronavirus sta rimodellando letteralmente le nostre vite con la forza. Ci sta portando verso un mondo più elevato e avanzato in cui tutte le parti sono legate tra loro.
Il fatto che il mondo ora sembri l’esatto contrario, pieno di giochi dell’ego, violenza, corruzione, lotte e rivolte, fa tutto parte del processo di sviluppo. Se all’inizio della pandemia ancora vedevamo manifestazioni di solidarietà e aiuto reciproco, oggigiorno la pazienza di ciascuno è finita.
Inoltre, l’illusione che ci trattiamo bene l’un l’altro è stata distrutta ed è diventato chiaro che fa parte della natura umana badare solo a sé stessi.
Il senso di impotenza che stiamo provando ci porterà a cercare la guida dei nostri saggi, i quali, nel corso di migliaia di anni, hanno creato un metodo di unione in questa epoca speciale per guidare l’umanità verso un nuovo orizzonte.
Questo metodo senza tempo sviluppa nella persona la visione e la percezione che siamo tutti all’interno di un unico sistema. Una volta che questa idea sarà saldamente instillata in noi, diventerà naturale trattare gli altri come vorremmo essere trattati noi, fino a diventare “un solo uomo con un solo cuore”. E quando saremo finalmente connessi in modo armonioso, sentiremo come l’unico potere in natura che governa tutto nella realtà ci faccia solo del bene.
Dunque, che cosa ci auguriamo per il nuovo anno? Prima di tutto, di riconoscere la nostra natura umana egoistica come una forza autodistruttiva che ci separa. Secondo, che desidereremo cambiare direzione e connetterci per il bene di tutti. Facendo ciò, attiveremo quella forza nella natura che irradia un mondo sano e pacifico. La nostra intenzione e la volontà di costruire una profonda connessione tra i nostri cuori cureranno il coronavirus alle radici e saremo sicuri che il prossimo anno sarà il più dolce che abbiamo mai vissuto, un vero Shana Tova.
Originariamente pubblicato su Unitingeurope.blogactiv.eu