DR. MICHAEL LAITMAN PER CAMBIARE IL MONDO – CAMBIAMO L'UOMO

La felicità che vorremmo avere è quella che in realtà abbiamo già

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L’ego è la causa di tutte le guerre, ma non dobbiamo considerarlo un nemico. Se lo utilizzeremo nel modo giusto, connettendoci fra noi al di sopra dei nostri ego, impareremo a capire come agisce tutta la natura.

 

Ogni anno, a partire dal 2013, il 20 marzo si commemora la giornata internazionale della felicità.

La felicità è un sentimento difficile da descrivere. Tuttavia, alcune condizioni preliminari devono essere soddisfatte per sentirsi felici, o perlomeno contenti: la pace, la stabilità, la sicurezza di poter soddisfare le nostre necessità basilari e la possibilità di realizzare il nostro pieno potenziale. Purtroppo, oggi sembra che non ci siano né pace né stabilità. Il Medio Oriente è sempre sul punto di esplodere, e ora più che mai a causa del coinvolgimento della Russia e degli Stati Uniti in Siria. Allo stesso tempo l’Europa è lacerata fra l’estrema destra e l’estrema sinistra, soprattutto sulla questione dell’immigrazione. Dopo le ultime elezioni, gli Stati Uniti sono sprofondati in litigi interni, e l’antisemitismo e la violenza sono saliti alle stelle. La Russia è sull’orlo di un tracollo finanziario; l’Africa sta soffrendo la peggiore carestia dalla seconda guerra mondiale, la Cina ed il Giappone sono entrambi economicamente instabili e sono preoccupati per le minacce nucleari della Corea del Nord.

In breve, il mondo è sull’orlo del collasso e l’instabilità non è un ingrediente per la felicità.

L’invidia, la lussuria e l’onore

Ciò che rende le cose ancora peggiori è il nostro crescente egocentrismo. Stiamo diventando sempre più indifferenti alle persone che ci circondano e ostili nei confronti di chiunque abbia una visione delle cose diversa dalla nostra. Troppo spesso consideriamo come un nemico chiunque o qualsiasi cosa contraddica la nostra visione della realtà e crediamo che solo il nostro punto di vista sia quello giusto. Tutto questo crea in noi un senso di auto-legittimazione che ci porta all’intolleranza, perché rifiutiamo tutte le altre opinioni. Questa è la ricetta per la violenza indotta interamente dal narcisismo, che altro non è altro che egoismo.

Nel corso della storia, raramente la guerra è stata provocata da una causa differente dall’egoismo. Travestito sotto le sembianze del perseguimento dell’onore, della ricchezza o del dominio, l’ego è sempre stato la causa principale della guerra.

L’egoismo è una caratteristica unicamente umana. Tutte le altre creature lottano per la sopravvivenza e per la proliferazione della specie, ma non hanno alcun interesse per la posizione sociale o il desiderio di danneggiare deliberatamente gli altri. Conquistatori come Alessandro Magno o Napoleone non esistono nel regno animale; semplicemente perché gli animali non hanno il senso della storia, nessun orgoglio da soddisfare e quindi nessuna voglia di prendere più di quello di cui hanno bisogno per il proprio sostentamento. I loro desideri sono limitati a garantire la loro esistenza a breve termine.

Gli esseri umani sono diversi. La Mishnah ci dice che: “L’invidia, la lussuria e l’onore allontanano l’uomo dal mondo” (Avot 4:21). L’invidia è la chiave per capire il motivo per cui non siamo felici. Essa ci fa competere con gli altri per il potere e il rispetto, rendendoci in tal modo costantemente insoddisfatti. Se siamo servi della nostra invidia per gli altri, siamo destinati all’insoddisfazione, alla frustrazione, alla concorrenza e, peggio di tutti, all’odio per gli altri. In un tale stato, non possiamo essere felici.

Eppure l’ego ci spinge anche a svilupparci. Grazie all’ego, andiamo al supermercato con l’auto a comprare quello che ci serve o, meglio ancora, ordiniamo online senza mettere piede fuori casa, invece di tagliare a pezzi un mammut appena cacciato. Accendiamo l’aria condizionata e impostiamo la temperatura che desideriamo avere, invece di riscaldarci con il fuoco all’interno di una grotta e coprirci con le pellicce degli animali. L’ego ci ha portato grandi cose e se in futuro ci comporteremo correttamente, saremo in grado di ottenere molto di più, proprio utilizzando il nostro ego.

È come fare un puzzle

Negli animali i desideri sono limitati dalla natura. Le interazioni fra gli interessi individuali delle specie e le limitazioni imposte loro dall’ambiente, creano un equilibrio che garantisce la prosperità di tutte le specie all’interno dell’ecosistema.

Forse la miglior descrizione che ho sentito fino ad oggi sul meccanismo attraverso il quale la natura bilancia i suoi elementi è quella della biologa evoluzionista Elisabet Sahtouris. Nel novembre del 2005, sono stato invitato a parlare ad una conferenza a Tokyo, dal titolo “Creazione di una nuova civiltà”, organizzata dalla Fondazione Goi Peace. Tra i relatori vi era la Professa Sahtouris che ha per l’appunto riportato una breve descrizione delle interazioni fra le forze che rendono possibile la vita. “Nel tuo corpo”, disse, “ogni molecola, ogni cellula, ogni organo e tutto il corpo intero, hanno un interesse personale”. Tuttavia “Quando ogni livello mostra il suo interesse personale viene costretto a delle trattative fra i vari livelli. Questo è il segreto della natura. In ogni momento, nel vostro corpo, questi negoziati guidano il sistema verso l’armonia”.

Ma ciò che funziona per il corpo umano, non funziona per la psiche umana. Dentro di noi prevale su tutto e in tutto il male sotto forma di egoismo, proprio come ci dice la Torah: “Il cuore dell’uomo concepisce disegni malvagi fin dalla fanciullezza” (Genesi 8:21).

Allo stesso tempo, l’assenza di equilibrio fra l’interesse personale e l’interesse dell’ambiente ci fornisce l’opportunità di creare da soli questo equilibrio. È come se la natura ci avesse dato un puzzle i cui pezzi sono tutti separati e dobbiamo completarlo insieme. Tuttavia, la natura ci sta anche aiutando a raggiungere questo traguardo, perché la natura stessa è il quadro che dobbiamo creare quando colleghiamo correttamente tutti i pezzi. La ricompensa alla fine del lavoro è che imparando a capire come si collegano i pezzi del puzzle, impariamo a capire come funziona la natura.

L’ego non è il nostro nemico: è la sostanza che mantiene i pezzi separati finché non li colleghiamo nel modo appropriato, in accordo con l’immagine della natura. In questo modo, impariamo come la natura costruisce i suoi meccanismi e mantiene il proprio equilibrio.

Come in tutti i puzzle, il dente di un tassello si incastra nell’incavo di un altro. Quindi, invece di utilizzare i nostri privilegi per proteggere gli altri e sentirci più fortunati di loro, dobbiamo usarli per “riempire le lacune” dei difetti degli altri. E quando gli altri fanno la stessa cosa, creiamo un quadro compatto e completo della realtà.

La gente ama mettere insieme i puzzle e assemblare le cose con il metodo del “fai da te”, perché questo è il sistema col quale la natura ci istruisce; noi stiamo solo replicando la tecnica con la quale lei ci insegna a scoprire i suoi segreti. Se riuscissimo a comprendere questo concetto e ci relazionassimo così al nostro ego, non saremmo in competizione fra noi come facciamo spietatamente oggi. Invece, dobbiamo cercare di salire al di sopra del nostro ego e connetterci. Nel processo impareremo come in natura ogni cosa si adatta insieme.

Far accadere l’impossibile

Ci sforziamo di essere i padroni della natura, ma prima di dominare lei, dobbiamo dominare la nostra stessa natura. Il primo passo da fare in questa direzione è imparare come la natura tiene tutto insieme in armonia. Una volta che avremo imparato l’arte della connessione al di sopra dell’ego, saremo in grado di sviluppare la nostra specie a nostro favore e a favore dei posteri.

I kabbalisti e i saggi ebrei hanno sperimentato per millenni i principi per raggiungere l’equilibrio e la connessione. Essi li hanno insegnati ai loro studenti in isolamento, ma l’egoismo dilagante di oggi costringe tutto il mondo ad imparare a bilanciare l’ego indisciplinato. Questo è il motivo per cui a partire dall’inizio del XX secolo questi individui saggi hanno fatto ogni sforzo per rendere conosciuto in tutto il mondo l’importanza della connessione al di sopra dell’egoismo.

A questo proposito, il libro Likutey Etzot(Consigli Vari) descrive il corretto approccio verso il tentativo di connessione: “L’essenza della pace è connettere due opposti. Quindi non allarmatevi se litigate con una persona perché ha un’opinione completamente diversa dalla vostra e pensate che non sarete mai in grado di trovare un punto d’accordo con lei. Inoltre, quando vedete due persone di ideologie completamente opposte che discutono, non pensate che sia impossibile portare la pace fra loro. Al contrario, l’essenza della pace è cercare di portare la pace fra i due opposti”.

All’inizio di questo articolo, ho detto che la felicità arriva quando ci sono la pace, la stabilità, la sicurezza del sostentamento dei bisogni fondamentali, e noi possiamo realizzare il nostro pieno potenziale. Solo quando adotteremo un approccio positivo e creativo verso l’ego, come è stato detto nella citazione di cui sopra, saremo in grado di costituire una società che soddisfi questi criteri della felicità. Il puzzle non sarà completo fino a quando non seguiremo l’esempio del quadro completo della natura, in cui tutte le parti si completano a vicenda. Proprio come i bambini imparano a mettere insieme i pezzi del puzzle, così dobbiamo fare noi. E facendo così, assembleremo i pezzi della nostra vita e i pezzi della società umana, garantendo in tal modo la nostra felicità ora e per gli anni a venire.

Originariamente pubblicato su Unitingeurope.blogactiv.eu

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