DR. MICHAEL LAITMAN PER CAMBIARE IL MONDO – CAMBIAMO L'UOMO

La campagna diffamatoria dei democratici potrebbe metterci tutti nei guai

I media più importanti che sostengono Obama e il suo partito, hanno lanciato una campagna diffamatoria talmente assurda da poter essere descritta solo con il nome di “notizie false”. Credit: Reuters.

I media più importanti che sostengono Obama e il suo partito, hanno lanciato una campagna diffamatoria talmente assurda da poter essere descritta solo con il nome di “notizie false”. Credit: Reuters.

Non possiamo abolire il conservatorismo né disfarci del liberalismo. Dobbiamo solo trovare la nostra unione al di sopra di essi!

 

Donald Trump si è scagliato contro il “cosiddetto giudice”? Obama l’aveva fatto prima. Donald Trump ha firmato il divieto di immigrazione? Anche Obama l’aveva fatto durante i suoi due mandati. Donald Trump vuole costruire un muro al confine con il Messico? Anche Obama l’aveva fatto prima. Ma nessuno dei principali media ha portato alla nostra attenzione questi parallelismi. In qualche caso hanno anche classificato queste informazioni come “notizie false” per sviarci dalla realtà dei fatti.

Perché accade tutto questo? Perché a differenza di qualsiasi altro periodo nella storia degli Stati Uniti, il partito che ha perso le elezioni si rifiuta di accettare la propria sconfitta e continua a cercare un modo per tornare alla Casa Bianca. I media più importanti che sostengono Obama e il suo partito, hanno lanciato una campagna diffamatoria talmente assurda da poter essere descritta solo con il nome di “notizie false” , dato che hanno il solo ed unico scopo di diffamare, delegittimare e magari far incriminare il presidente Trump. “Organizing for Action”, (L’Organizzazione per l’azione)” di Barack Obama, sta usando sul campo la vasta rete delle organizzazioni di sinistra per costruire il mezzo con cui i progressisti potrebbero rientrare nello Studio Ovale molto prima del 2020.

Ma stanno scherzando col fuoco. La metà del paese ha votato per Trump. Quella metà che non vuole quel programma progressista che ha privato gli americani del lavoro, dei valori, delle credenze e infine della propria terra. Gli antenati fondatori di questa parte conservatrice dell’America hanno reso il loro paese una potenza mondiale. Sono dei duri, credono nei propri valori e nel loro Dio, e ne hanno visto abbastanza di quello che ha da offrire il Nuovo Ordine Mondiale. Non vogliono questo. Nel caso in cui Trump fosse costretto a dimettersi, è probabile che il suo successore farà in modo che i democratici ricordino con affetto il suono del nome di Trump.

Il ritorno a Babilonia

La risposta reazionaria al movimento progressista è un fenomeno naturale che si presenta puntualmente verso la fine di ogni fase dello sviluppo umano. L’era liberale sta finendo, ma già ora non è più liberale; è il governo di una piccola élite che mette la popolazione contro chiunque osi sfidarlo. Usando la storiella del “politicamente corretto”, apparentemente creata per non offendere le minoranze, la classe dirigente sta limitando sempre più la libertà di parola e di pensiero della gente, e fa a pezzi la società col miraggio dell’individualità. Ci stiamo lentamente abituando all’isolamento, all’alienazione e al volgare narcisismo che ci fa considerare arte la pseudo masturbazione che una pop star mette in scena sul palco durante la propria esibizione; stiamo perdendo il nostro bene più prezioso: le connessioni umane. Quando non siamo in grado di prenderci cura degli altri e gli altri di noi, perdiamo la forza vitale necessaria alla nostra salute fisica e mentale.

I media ci confondono e ci rendono frustrati, raccontandoci che l’individualità e il libero pensiero siano tutto ciò che conta, soffocando la nostra capacità di pensare autonomamente e di realizzare il nostro potenziale. Di conseguenza, proprio come i nostri antenati nella terra del bilbul (confusione), conosciuta anche come Babilonia, siamo senza speranza, perduti, odiosi e soli. Eppure, molti di noi negano ancora in modo pericoloso l’evidenza dei fatti.

Il Midrash (Beresheet Rabah) ci racconta che al tempo dell’antica Babilonia, due forze lottavano per la supremazia. L’apripista, se così vogliamo definirlo, di una forza fu Nimrod, Re di Babilonia, mentre l’apripista dell’altra forza fu Abramo. Per spiegare in modo grossolano lo scopo di questo articolo (per maggiori dettagli potete leggere il mio libro Like a Bundle of Reeds, Come un fascio di canne), potremmo dire che Abramo e Nimrod avevano compreso la natura, in particolare la natura umana. Sapevano che la realtà opera in base all’interazione equilibrata fra positivo e negativo: due forze opposte che si completano a vicenda per creare un insieme più grande, che noi chiamiamo realtà. La realtà non può consistere solo di una forza negativa o solo di una forza positiva, è composta da entrambe, richiede entrambe, e la natura può prosperare solamente quando queste due lavorano in armonia.

I due leader sapevano anche che la natura umana è un’eccezione alla legge generale della natura. Anche allora, migliaia di anni fa, non eravamo in sintonia con la natura. Non eravamo così agli antipodi come lo siamo ora, ma il predominio della forza negativa nella psiche dei nostri antenati è stato sufficiente a disintegrare gradualmente la società babilonese. Il libro Pirkey de Rabbi Eliezer (Capitolo di Rabbi Eliezer) descrive l’alienazione fra i babilonesi. Nel capitolo 24, racconta come i costruttori della Torre di Babele portassero “verso l’alto i mattoni (per costruire la torre) dal lato est, poi scendevano dal lato ovest. Se fosse caduto o morto un uomo, non ci avrebbero fatto caso, ma se fosse caduto un mattone si sarebbero seduti e si sarebbero lamentati: ‘Guai a noi; quando ne avremo un altro al suo posto?’ Abramo, figlio di Terah, passò e li vide che costruivano la città. Egli li maledisse dicendo: ‘Possa il Signore inghiottire la loro lingua’”.

Dato che l’alienazione dei concittadini di Abramo divenne più profonda, la sua maledizione si avverò e accadde l’inevitabile. Il Capitolo 24 descrive anche come i Babilonesi volessero parlarsi ma non conoscevano la lingua degli altri. Cosa hanno fatto? Hanno preso la spada e si sono combattuti fino alla morte. Metà della popolazione infatti, fu trucidata lì e il resto si sparse in tutto il mondo”.

Stiamo trattando con le leggi della Natura

La maledizione di Abramo rivela la sua ideologia. Egli sosteneva che il metodo più idoneo per superare l’alienazione è cercare di connettersi al di sopra di essa. Egli comprese che l’alienazione e persino l’odio fossero manifestazioni naturali della forza negativa. Senza di questi, non ci sarà modo di attivare la forza positiva della connessione.

Oggi sappiamo che gli atomi esistono grazie all’equilibrio di queste due forze che mantengono gli elettroni ad una distanza abbastanza costante dal nucleo. Se mancasse una di queste forze, non ci sarebbero gli atomi e il nostro universo non esisterebbe. Questo stesso equilibrio esiste fra gli atomi che formano le molecole, fra gli organi che formano l’organismo e così via, in tutta la catena dell’esistenza fino al suo ultimo anello: l’uomo.

La psiche umana è diversa dal resto della natura in quanto “L’inclinazione del cuore dell’uomo è malvagia sin dalla sua fanciullezza” (Genesi 8:21). Ci manca l’equilibrio naturale e quindi avanziamo malamente, perché usiamo solo la forza negativa, come se avessimo una sola gamba. C’è da meravigliarsi se la società umana zoppica?

Abramo sosteneva che se quello che ci manca è la forza positiva, allora dobbiamo attivarla da soli. Egli comprese che i sentimenti negativi di per sé non sono una maledizione, ma sono la base necessaria a cui aggiungere la forza positiva per creare lo stesso equilibrio che esiste in tutta la natura. Abramo maledisse i costruttori della torre non perché non si amavano, ma perché non facevano alcuno sforzo per connettersi al di sopra della loro alienazione. Quando si rese conto di questo, seppe che non c’era speranza in Babilonia.

Nimrod rifiutò di seguire la strada di Abramo e scelse la via più facile, dicendo: “Se non possiamo andare d’accordo, separiamo le nostre strade”. Nimrod era il re e prevalse la sua ideologia. Nel corso del tempo, infatti la popolazione della Babilonia si disperse e la grande civiltà tramontò.

Nessun posto dove andare

Oggi ci troviamo di nuovo in Babilonia: confusi e alienati. Ma a differenza dell’antica Babilonia, non abbiamo più alcun posto dove andare. Abbiamo ricoperto il mondo di miliardi di persone incapaci di capirsi e che non si sopportano. Abbiamo cercato di costruire una moderna Torre di Babele, pensando che la scienza e la tecnologia potessero renderci felici. Ma la scienza non può cambiare la natura umana: la causa della nostra miseria. Di conseguenza, abbiamo le stesse due scelte che avevano i costruttori della torre: ognuno di noi può prendere la propria spada e combattere fino alla morte, oppure “martellare le nostre spade per farle diventare aratri, trasformare le lance in falci” (Isaia 2:4) e lavorare insieme per costruire una nuova umanità unita.

Dobbiamo scegliere di intraprendere il cammino dell’unione, poi come con Abramo, le spade e le lance (il nostro odio per gli altri) saranno i nostri strumenti per costruire la coesione. Non possiamo abolire il Conservatorismo né disfarci del Liberalismo. Al contrario, il nostro individualismo crescerà ancor di più e renderà la società ancora più confusa e frammentata. Se prenderemo la strada di Abramo invece, queste nuove prospettive non faranno altro che rafforzare e arricchire la nostra società, rendendo più completo il senso della vita di tutti noi.

La differenza fra presunzione ed ego

Circa un mese fa abbiamo visto cosa accade quando un ego sano si trasforma in un mostro conosciuto come la presunzione. Una professoressa della New York University ha pensato di essere legittimata nello scagliare imprecazioni e parole offensive, quasi aggredendo fisicamente gli agenti di polizia di New York, il cui unico “crimine” era stato quello di proteggere i pacifici dimostranti Repubblicani dalla psicosi dei “Liberali Progressisti” come lei. Quando una persona sente che solo il suo punto di vista è quello giusto, il suo ego non vuol fare altro che annientare tutti gli altri modi di vedere le cose. Questa è la via che porta un ego sano verso l’arroganza e il narcisismo.

Un’opinione, qualsiasi essa sia, non è destinata ad essere la sola e unica. È destinata ad essere una componente della struttura che crea ciò che chiamiamo “umanità”. Noi tutti ne facciamo parte. Se qualcuno di noi mancasse, non sarebbe la stessa cosa: non ci sarebbe l’umanità completa. Noi diventiamo umanità solo quando uniamo i nostri punti di vista in un insieme complementare. Quando non lo facciamo, siamo solo una collezione di egoismi che lottano per il controllo e il potere. Questo è il motivo per cui quando ci uniamo al di sopra dei nostri ego ci sentiamo completi e felici, e quando ci combattiamo ci sentiamo insicuri e depressi.

Il mio maestro, RABASH (Rav Baruch Ashlag), scrisse in un quaderno speciale chiamato Shamati (Ho udito) ciò che aveva sentito da suo padre Rav Yehuda Ashlag, il grande scrittore de Il Commentario al Libro dello Zohar. L’articolo (o forse dovremmo chiamarlo estratto) n. 82 descrive Abramo che riflette su come poter rivelare al mondo la forza positiva. Rav Ashlag ha spiegato che Abramo si rese conto che tutto sarebbe accaduto attraverso la rivelazione dell’egoismo, al di sopra del quale si sarebbe elevato; solo quando egli capì che avrebbe avuto un ego sopra il quale elevarsi fu contento e fiducioso del suo successo.

Questa è l’essenza dell’insegnamento di Abramo. Questo è il motivo per cui Re Salomone disse: “L’amore copre tutti i crimini” (Proverbi 10:12). Il libro Shem Mi Shmuel dice che: “La correzione dell’odio è iniziata nella generazione dell’antica Babilonia, quando nell’umanità c’era separazione. Ovvero, la correzione per riunire le persone comincia con Abramo e i suoi seguaci… e la fine della correzione avverrà quando tutti diventeranno come un unico fascio di canne”. A questo proposito, il grande Rav Kook scrisse (Lettere del Raiah): “La grande regola sulla guerra delle opinioni, quando ogni opinione arriva a contraddire l’altra, è che non abbiamo bisogno di contraddirla, ma piuttosto di costruire al di sopra di essa e ascendere”.

È tempo di agire

Il “trucco” di elevarsi al di sopra delle differenze per creare un insieme più grande è una prerogativa dei discendenti di Abramo. È anche la chiave per la nostra felicità. Gli americani devono agire e unirsi al di sopra delle loro differenze per sciogliere l’intreccio all’interno della loro società! Non serve a nulla gettare fango sull’altra parte o cercare di dimostrare la propria rettitudine e la malvagità dell’altra parte. Tutto ciò che favorisce la separazione è intrinsecamente malvagio. Quindi, ora, tutte le parti hanno torto.

Adesso spetta a tutta l’America raccogliere l’eredità di Abramo, il metodo dell’unione al di sopra delle differenze e applicarlo fra tutti i discendenti di Abramo: Ebrei, Cristiani e Mussulmani.

Se l’America vuole tornare ad essere grande, questo è l’unico modo per farlo. La strada per trasformare di nuovo la presunzione in un ego sano che contribuisca ad una società sana, non si costruisce con la separazione, ma con l’unione al di sopra delle nostre individualità uniche, proprio come fecero i discepoli di Abramo ai tempi dell’antica Babilonia.

Originariamente pubblicato su Unitingeurope.blogactiv.eu

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