DR. MICHAEL LAITMAN PER CAMBIARE IL MONDO – CAMBIAMO L'UOMO

Addio 2016, Benvenuto 2017?

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Il 2016 è stato un anno che tante persone dimenticherebbero volentieri. La domanda è: “Cosa servirà per far sì che il 2017 sia migliore?”

 

Migliaia di vittime del terrorismo internazionale, le migrazioni di massa, la questione Iraniana, il virus Zika, la Brexit che sbalordisce il Regno Unito, Donald Trump che stupisce gli Stati Uniti e tutto il mondo, il fascismo, la marijuana che viene legalizzata, i cambiamenti climatici, il terremoto in Italia, l’hackeraggio cibernetico, Wikileaks e così via… Sembra proprio che il 2016 sia stato un anno che tante persone dimenticherebbero volentieri. La domanda è: “Cosa servirà per far sì che il 2017 sia migliore?”

Se dovessi riassumere il 2016 in poche parole, userei una delle definizioni basilari della Kabbalah per descriverlo: “Il riconoscimento del male.” In parole povere potremmo chiamarlo “L’anno del duro risveglio”.

Nell’ultimo anno abbiamo capito che le nostre situazioni economiche, sociali e tutto ciò che riguarda la nostra sicurezza, è ad un livello talmente tragico che abbiamo bisogno di un drastico cambiamento. Come risultato di tutto questo, abbiamo sconvolto i sistemi politici negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Italia e continueremo a farlo nel 2017 nel resto dell’Europa. Il problema è che il nostro duro risveglio è doloroso e tuttavia non ci offre soluzioni. Ci costringe a virare dal nostro attuale percorso ma non ci offre alternative. I risultati tangibili sono la disperazione, la depressione, gli estremismi e la violenza.

Diversamente dai duri risvegli, il riconoscimento del male è un processo positivo in cui riconosciamo gli elementi nocivi nelle nostre vite poiché abbiamo già scelto un percorso che ce ne libererà. Riconoscere il male è la diagnosi di una malattia per la quale abbiamo la cura e possiamo decidere se e in che misura applicarla. Quindi, preferisco definire gli eventi del 2016 come il riconoscimento del male invece che come un duro risveglio, poiché esiste realmente una cura per lo stato del nostro villaggio globale e dipende da noi se vogliamo metterla in pratica nel 2017 o se vogliamo aspettare un altro po’, continuando a soffrire ancora prima di farlo.

Il colpevole di tutto

Già dal cambio di secolo, un numero crescente di studi e di libri pubblicati, descrivono come epidemica la diffusione del narcisismo dell’umanità. L’ego ha preso il sopravvento sulle nostre vite e troviamo sempre più difficile farci considerare dagli altri. L’impatto del narcisismo raggiunge ogni livello della società, dalle nostre relazioni con gli amici e la famiglia sino all’arena internazionale.

Ma ci sono buone notizie: la sovranità dell’ego è in declino. Dopo essere diventati sempre più egoisti e sfruttatori degli altri per millenni, il narcisismo epidemico che ha afflitto l’umanità ci ha portato sull’orlo di una guerra ed al limite di una catastrofe ambientale. Ora, quando diciamo che non ci sono margini per ridurre le emissioni di CO2 o per aumentare la regolamentazione della finanza, la realtà dei fatti da’ supporto al nostro appello. La gente comincia a capire che quello che dobbiamo realmente cambiare è la nostra natura egoistica. Non ci sono più vincitori nelle nostre infinite guerre dell’ego.

La robotica: Il nuovo bullo del quartiere

Negli ultimi anni “un nuovo bullo” è arrivato del quartiere. Nel giro di pochi anni la robotica renderà definitivamente disoccupate decine di milioni di persone, non per mancanza di motivazione o di competenze, ma perché i robot le sostituiranno. La mancanza di lavoro è il futuro dell’umanità.

Se aspettiamo che la disoccupazione permanente prenda piede invece di prepararci per tempo, il carico aggiunto alla già pesante congiuntura sociale potrebbe essere troppo grande da sopportare e potrebbe generare il caos. Alcune nazioni stanno già puntando a programmi per gestire questo problema, ma negli Stati Uniti non ci sono previsioni di governo. Per quanto la disoccupazione preoccupi, a parte alcune iniziative private, nulla viene fatto per gestire la necessità di dare un sostegno alle persone che non lo possono trovare altrove, dando loro un assegno, e nulla viene fatto per dare un’adeguata occupazione a persone che hanno tempo libero in sovrabbondanza.

Rigenerare noi stessi

L’egoismo non se ne andrà e non deve. È intrinseco in noi ed è vitale per la nostra esistenza. Invece di provare a sopprimerlo, dobbiamo aggiungervi la consapevolezza che la dipendenza reciproca è una sorgente di forza ancora più grande dell’individualismo. La complementarietà e la responsabilità reciproca sono state l’essenza del popolo ebraico sin dai suoi inizi.

Il libro Likutey Halachot (Regole Miste), scrive: “L’essenza della vitalità, dell’esistenza e della correzione nella creazione si ottiene da persone di diverse opinioni amalgamandole con amore, unione e pace”. Unirci al di sopra delle nostre differenze è per l’appunto la sorgente della nostra forza, perché ci darà capacità, visioni ed energia che non potremmo altrimenti ottenere.

Analogamente al libro sopra citato, in Likutey Etzot (Consigli Misti) è scritto: “L’essenza della pace è nel connettere due opposti. Quindi, non allarmatevi se discutete con una persona perché la sua opinione è completamente opposta alla vostra e pensate di non poter mai fare pace con lei. O, quando vedete a confronto due persone completamente diverse fra loro, non dite che è impossibile mettere armonia fra loro. Al contrario, l’essenza della pace è cercare di mettere pace fra due opposti”. I livelli di antagonismo che attanagliano la nostra società oggi, sono così alti che l’umanità potrebbe raggiungere punti di unione senza precedenti se scegliessimo di fare pace tra di noi, come suggerisce il libro.

Potrebbe sembrare irraggiungibile, ma è così perché non abbiamo ancora provato. Nel momento in cui facessimo il primo passo verso l’unione, l’energia rilasciata dall’unione degli opposti sarebbe così rinvigorente che non vorremmo più smettere. Ho visto questo accadere numerose volte tra i miei studenti e nei cerchi di connessione che essi hanno condotto in dozzine di nazioni nel mondo.

La comprensione che l’unione sia preferibile all’individualismo è intrinseca in noi, proprio come il nostro egoismo. Ogni squadra sportiva sa che, se non lavora unita, non vincerà il campionato. Ogni unità di ogni esercito insegna ai propri soldati che la vittoria si raggiunge con l’unione ed ogni azienda che vuole tenersi i propri dipendenti favorisce la collaborazione creativa fra loro. Ora dobbiamo fare il passo successivo. Dobbiamo prendere coscienza del fatto che la responsabilità reciproca è l’elemento dominante nella nostra società. Se facciamo questo ed evitiamo l’atteggiamento del “Prima ci sono io”, i nostri problemi saranno risolti perché l’agente patogeno che li crea, il nostro narcisismo, verrà cancellato.

Il 2017 sarà un anno decisivo. Se continueremo a lavorare come abbiamo fatto, né la Brexit e neppure i nuovi Presidenti ci potranno aiutare; il nostro mondo crollerà, e se non accadrà quest’anno allora avverrà di certo in un futuro molto prossimo. Ma se terremo a mente che la chiave del nostro successo è “far fare la pace agli opposti”, come suggeriscono i nostri saggi, allora il 2017 sarà l’anno in cui sboccerà una nuova umanità.

Originariamente pubblicato su Unitingeurope.blogactiv.eu

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