DR. MICHAEL LAITMAN PER CAMBIARE IL MONDO – CAMBIAMO L'UOMO

Resoconto sull’articolo del New York Times “ Cosa noi ebrei dobbiamo al mondo”

Pubblicato 11 Ottobre 2014

Ho ricevuto numerosi commenti per e-mail che riguardano i miei articoli sul New York Times “Chi siete voi gente di Israele” e l’ultimo dei quali” Cosa noi ebrei dobbiamo al mondo”. Sono contento che questi miei articoli abbiano sensibilizzato così tanti di voi e farò del mio meglio per rispondere a tutti . Per favore lasciate i vostri commenti e pensieri qui e sarò più che contento a rispondere a ciascuno di essi.

 

Il testo completo dell’articolo:

Cosa noi ebrei dobbiamo al mondo

Comprandoci la strada per il paradiso

Il giorno più sacro dell’anno per gli ebrei è Yom Kippur ( il Giorno delle Riparazione) quando digiunano e pregano. Una parte chiave nella preghiera è leggere il libro del Profeta Giona.E’ interessante che numerosi ebrei osservanti credono che acquistare il privilegio di leggere il libro darà loro successo per il resto dell’anno .

Naturalmente solo quelli benestanti nella comunità possono permettersi di fare questa competizione. La somma varia a seconda dell’affluenza della comunità e in certi casi il privilegio è venduto a ben più di mezzo milione di dollari.

Decifrando il codice

Ciò di cui le persone non sono coscienti tuttavia è la vera ragione per cui il libro di Giona è così importante. I cabalisti decisero che questa lettura è la più importante dell’anno perché descrive il codice per salvare l’umanità e questo agli occhi dei cabalisti è la cosa più importante.

La storia di Giona è speciale perché parla di un profeta che prima ha cercato di evitare la sua missione ma alla fine si è pentito. Un altro aspetto speciale della storia di Giona è che la sua missione non era ammonire il popolo di Israele ma salvare la città di Ninive i cui residenti non erano ebrei. Alla luce dello stato precariodel mondo di oggi dovremmo dare uno sguardo a questa storia ed al suo significato per ognuno di noi.

Preparati o sarai trasferito

Dio ordina a Giona di dire alle persone di Ninive che si comportavano male l’una verso l’altra di correggere i rapporti tra loro se avessero voluto sopravvivere. Tuttavia Giona non continuò la sua missione e si imbarcò cercando di sfuggire all’ordine di Dio.

Come Giona noi ebrei stiamo evitando la nostra missione da 2000 anni. E tuttavia non ci possiamo permettere di continuare ad evaderla. Abbiamo un compito che ci è stato dato quando Abramo ci ha unito in una nazione basata sull’amore per gli altri ed è un nostro dovere essere un esempio di unità per il resto del mondo. Abramo voleva unire tutta l’umanità ma allora riuscì solo a gestire un piccolo gruppo. ( Per approfondire su questo vedere il mio articolo “ Chi siete voi gente di Israele” (http://bit.ly/1mXowR9) pubblicato il 20 Settembre 2014 nel New York Times. )

Questo gruppo , ossia il popolo di Israele,deve ancora diventare un modello per il mondo. Rav Avraham Itzhak HaCohen Kook (Il Raiah), il primo rabbino capo di Israele, lo disse in modo poetico nel suo libro Orot Kodesh ( Luci Sacre)” Poiché ci siamo rovinati con odio ingiustificato ed il mondo fu rovinato con noi,saremo ricostruiti dall’amore incondizionato ed il mondo sarà ricostruito con noi.

Dormendo nella tempesta

Nella storia il fatto che Giona evitò la sua missione scappando su una nave fece infuriare il mare e quasi affondare la stessa. Al culmine della tempesta Giona andò a dormire isolandosi dal tumulto e lasciando i marinai a cavarsela da soli. Gradualmente essi cominciarono a sospettare che qualcuno tra loro fosse la causa della tempesta. Tirarono a sorte e scoprirono che era Giona , l’unico ebreo a bordo.

In vari modi il mondo di oggi è similare alla nave di Giona: è diventato un villaggio globale come se fossimo tutti su una stessa barca ed il mare attorno infuria. E i marinai – tutta l’umanità- incolpano l’ebreo a bordo per tutti i loro problemi.

Come Giona noi stiamo dormendo profondamente. Sebbene ci stiamo cominciando a risvegliare in una esistenza dove c’è odio verso di noi, dobbiamo ancora capire che non portare avanti la nostra missione, proprio come Giona, è la ragione dell’odio. Se non ci svegliamo subito i marinai ci butteranno in mare come fecero con Giona. Detto con le parole di Rav Yehuda Ashlag,autore del Sulam ( La Scala) commento sul libro dello Zohar:” E’ obbligatorio per la nazione di Israele qualificare se stessa ed il resto delle persone al mondo ….. evolvere e fare il sublime lavoro di amore verso gli altri”(“L’Arvut”( la Garanzia Reciproca)).

La chiamata della sveglia

I marinai sulla nave di Giona fecero un disperato tentativo di calmare il mare e seguendo l’ordine dello stesso Giona lo buttarono a mare. Quando egli fu nell’acqua la tempesta si placò ma arriva una balena che ingoia Giona. Per tre giorni e tre notti egli fa introspezione all’interno della pancia dell’animale. Supplica per la sua vita e promette di portare avanti la sua missione.

Come Giona ciascuno di noi porta nel suo intimo qualcosa che può incitare il mondo. Noi , la gente di Israele, abbiamo un metodo per raggiungere la pace con la connessione. L’unità è la vera radice del nostro essere. Questo DNA è ciò che ci fa popolo e oggi dobbiamo ravvivarlo perché dovunque noi andiamo questa forza non collegata sta destabilizzando il mondo intorno a noi per costringerci ad unirci.

L’unità tra di noi inspirerà e perfino costringerà il resto delle nazioni a seguirci nell’esempio proprio come l’attuale separazione tra di noi mette in luce la separazione di tutta l’umanità. Questa è la ragione di tutti i nostri problemi, incluso l’antisemitismo. Quando ci uniremo daremo all’umanità l’energia richiesta per raggiungere l’unità mondiale dove tutte le persone vivono come “un unico uomo con un unico cuore”.

Quindi l’unica domanda è se vogliamo assumerci la nostra responsabilità o preferiamo essere gettati a mare solo per poi in seguito portare avanti il nostro compito.

Infatti se vogliamo che finiscano i nostri problemi e liberarci dell’antisemitismo , se vogliamo modificare il giudizio in grazia ed avere una vita sicura e felice,dobbiamo unirci e dare l’esempio di unità a tutte le nazioni. Così è come porteremo pace e tranquillità al mondo. Altrimenti l’odio delle nazioni contro di noi continuerà a crescere. Ora possiamo capire perché le persone desiderino pagare così tanto per avere il privilegio di leggere il libro di Giona durante Yom Kippur.

Vorrei concludere questo saggio con un’altra citazione di Rav Kook (Il Raiah):” Qualsiasi agitazione nel mondo arriva solo per Israele. Ora siamo chiamati a svolgere un grande compito volontariamente e con cura: costruire noi stessi e assieme a noi l’intero mondo rovinato .” (Igrot [Lettere]).

 

 

Michael Laitman è professore di Ontologia con dottorato di ricerca in Cabala e Filosofia e master in scienze nella Bio –Cibernetica medica. E’ stato il principale discepolo del cabalista Rav Baruch Ashlag (Il RABASH). Professor Laitman ha scritto più di 40 libri , tradotti in dozzine di lingue ed è un ricercato oratore. Per saperne di più su Michael Laitman visitare il sito : michaellaitman.com.

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