DR. MICHAEL LAITMAN PER CAMBIARE IL MONDO – CAMBIAMO L'UOMO

Macron è il Mosè europeo?


Stabilità e sicurezza non sono sinonimi dell’Europa di oggi. Una possibile matrice terroristica dietro l’attacco al tram dove sono morte 3 persone nei Paesi Bassi; una minaccia di bomba a Bruxelles che era un falso allarme ma che ha fatto crescere tensione vicino al quartier generale dell’Unione Europea, forzando l’evacuazione dell’edificio; antisemitismo e neonazismo emergono da una parte all’altra dell’Europa: questi sono i titoli della realtà europea di questi giorni.

Quale tipo di leadership è necessaria per risolvere i problemi brucianti del Continente?

Nel quadro socio-politico, dopo che la protesta dei “gilet gialli” ha disgregato la capitale francese in uno stato di anarchia, le autorità hanno minacciato che se queste manifestazioni diventeranno di nuovo violente potranno essere vietate.

Come risultato di questo incontenibile disordine in corso, il quartier generale principale della polizia è stato saccheggiato. In quattro mesi da quando il movimento ha cominciato a emergere opponendosi alla tassa sul carburante, le proteste, contro quelle che sono considerate le politiche elitarie del presidente Emmanuel Macron, sono già degenerate in rivolte e vandalismo.

Molto probabilmente nello sforzo di provare a capovolgere la pressione crescente che sta vivendo, il presidente Macron mira a porsi come il leader d’Europa portando avanti l’ideale di un continente unito sotto lo slogan di un “Rinascimento europeo” e la sua proposta di come raggiungere questo elevato obiettivo è stata recentemente pubblicata sui 28 maggiori quotidiani in tutta Europa.

In una lettera aperta agli europei scrive che “mai dalla seconda guerra mondiale l’Europa è stata così necessaria, ma mai in tale pericolo”. Per migliorare i diritti sociali dei cittadini e facilitare scambi commerciali tra i Paesi membri, Macron suggerisce la costituzione di un’agenzia europea per combattere il fenomeno del fascismo nel Continente, istituendo un corpo di polizia di frontiera e un’agenzia comune per i rifugiati per tutti i Paesi dell’Unione europea. In aggiunta a queste misure e come parte della spinta verso l’unificazione, Macron critica la decisione britannica della Brexit per lasciare l’Unione europea.

Non sono pienamente d’accordo con la posizione presa da Macron. Fraintendere il desiderio di resistenza alla disintegrazione sociale dell’Europa con un nuovo rinascimento di un’Europa unita, potrebbe fare più male che bene. Perché, come dicono i saggi della Kabbalah, “Disperdere il malvagio è buono per loro e buono per il mondo”, Mishna (Sinedrio 71b).

Il malvagio, secondo la saggezza della Kabbalah, è in realtà un gruppo di persone che si lascia guidare dalla natura egoistica che continua a separarle. In altre parole l’Unione europea è solo la copertura di una falsa unione.

Fino a quando gli europei non restringeranno ed equilibreranno il loro egoismo, ossia il proprio benessere a spese degli altri, sarà per loro impossibile vivere insieme in pace, come attestano centinaia di battaglie e guerre sanguinose che nella storia li hanno afflitti. Senza Paesi potenti come la Russia o gli Stati Uniti, o stati dell’Africa e del Medio Oriente che hanno messo pressione sul continente europeo da ogni direzione, gli europei si sarebbero da tempo divorati gli uni con gli altri. Queste sfide esterne li hanno in qualche modo forzati a una forma di vaga unione.

Tuttavia la chiamata di Macron all’unificazione corrisponde nient’altro che a una strategia per un guadagno economico e politico. Dentro questa chiamata, non riesco a vedere alcun “attuale Mosè” che possa guidare il suo popolo verso un ordine sociale stabile e sicuro, al contrario l’egoismo, che è la forza dietro tutti gli squilibri sociali, cresce sempre più tra i leader e in generale tra la gente, non solo in Europa ma in tutto il mondo.

Allo stesso tempo l’umanità emerge come un sistema globale e integrale che lega insieme nazioni, economie e culture. Di conseguenza i problemi di Europa, America e Asia hanno la stessa radice comune, ossia il meschino e crudele egoismo. Ma anche la soluzione è la stessa, cioè un metodo che trascenda questo egoismo attraverso una forma di educazione fatta specificamente per risolvere questo problema. E Macron non lo possiede.

Fino a quando non si realizzerà questo piano educativo, quelle voci europee che insistono a indurire leggi contro i criminali che mettono in pericolo la sicurezza interna dell’Europa sono corrette. Ancor di più, chiunque dimostri odio, incitamento o violenza verso gli altri deve essere espulso.

L’approccio liberale che crede che sia possibile integrare qualunque immigrato, secondo un’ampia apertura mentale, è percepito da molti immigrati come una debolezza da cui poter trarre vantaggio. Se non si troverà un processo adeguato di integrazione, la crescente massa di immigrati da diverse nazioni e culture, potrà diventare la ricetta per l’aumento dell’agitazione.

Un processo di integrazione efficace non ha bisogno di cancellare le unicità culturali dell’immigrato, piuttosto ogni nuovo arrivato e a ogni cittadino europeo dovrebbe essere educato a come unirsi in un territorio comune al di sopra delle differenze. Come si può trasformare l’Unione europea in un vero blocco unito?

Si può innanzitutto attraverso un cambio di prospettiva. “L’Europa come una famiglia” dovrebbe essere lo slogan stampato sulla bandiera del Continente. È questo lo spirito di progresso che deve soffiare su una vera Europa unita.

Se Macron e i leader mondiali vogliono guadagnare un grande rispetto e lasciare un’eredità che duri nel tempo, devono costituire un sistema educativo che unisca tutti i cittadini europei. Devono inculcare un tale spirito di unione che possa elevare tutti ad avere una sensazione che non ci sono differenze tra tedeschi o spagnoli, tra cristiani o musulmani e tra locali o immigranti.

Siamo tutti nati nudi e tutti moriremo nudi, in questo modo il nostro essere umani deve unirci al di sopra di tutto il resto.

Originariamente pubblicato su L’Huffington Post Italia

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