DR. MICHAEL LAITMAN PER CAMBIARE IL MONDO – CAMBIAMO L'UOMO

Recuperando le nostre connessioni personali, potremo ripristinare la “salute” della natura

Mentre sto scrivendo questo articolo, stanno ancora arrivando i dati sulla devastazione provocata dall’uragano Irma. Chiaramente, la natura è impazzita. Gli scienziati ci stanno mettendo in guardia da anni sulla possibilità che il riscaldamento globale potrà portare tempeste sempre più violente e climi anomali con maggiore frequenza. Ma sapere che questo accadrà e vederlo accadere, sono due cose molto diverse.

 

Questo post però non riguarda i disastri. Oggi voglio parlare di speranza e di come prendere provvedimenti in merito a quello che sta accedendo.

In un mio precedente articolo ho scritto che il nostro principale problema non sono i disastri naturali ma è il nostro allontanamento reciproco. Ho suggerito un modo pratico per creare una discussione positiva.

 

Alcuni giorni dopo, ho saputo che due giovani, che avevano anche studiato con me, avevano avviato una discussione simile con i sopravvissuti dell’uragano Harvey. I ragazzi hanno ripreso tutto con la loro telecamera e se volete avere speranza nel futuro dell’America, è vostro dovere guardare la documentazione abbreviata.

 

Questi giovani, persone belle e intelligenti, non si conoscevano prima di questo incontro e, a giudicare dalle apparenze, probabilmente le loro strade non si sarebbero mai incrociate se non fosse stato per la devastazione di Harvey. Tuttavia, questi giovani del secondo millennio dimostrano, attraverso il loro comportamento, che in tutta l’America la solidarietà è ancora possibile.

 

Questa stagione di terribili uragani finirà entro un paio di mesi e gli incendi nell’ovest degli Stati Uniti saranno già spenti. Se ci lasceremo alle spalle quest’estate minacciosa e andremo avanti come prima, avremo perso l’occasione per un vero cambiamento.

Uno dei partecipanti alla discussione filmata ha detto:

“Speriamo che la visione delle cose che stiamo sperimentando qui, tutti seduti attorno a questo tavolo, venga passata a tutti”.

Un’altra persona ha aggiunto che:

“C’è un solo obiettivo, aiutare la gente; questo mi restituisce la fiducia nell’umanità, vedere tutti che lavorano insieme faccia a faccia… creando una connessione che credo non sarebbe stata possibile se non fosse stato per questa situazione così devastante, ed è triste dirlo. Speriamo che i media riprendano tutto e mostrino che la gente può unirsi anche senza un momento di bisogno e che non siamo separati dalla fede, dalla religione o da qualsiasi altro fattore”.

Naturalmente, queste iniziative isolate non possono cambiare la faccia del paese. Ma questa è comunque una dimostrazione del concetto, ecco perché lo condivido qui. Le autorità possono e dovrebbero usare l’attuale aumento di sensibilità della gente e portarla a comprendere la forza della connessione.

Dopo meno di 45 minuti di conversazione, i partecipanti che, come ho già detto, non si conoscevano prima dell’incontro, si sentivano così vicini da scambiarsi e-mail e numeri di telefono. Se è così semplice, dato il giusto modo di affrontare la discussione, perché non dovrebbero trarne beneficio tutti gli americani?

Di fatto, la connessione umana ha maggiore impatto di quanto pensiamo. Nei primi anni ’70 il famoso fisico Dennis Gabor disse: “Finora l’uomo si è scontrato con la Natura; d’ora in poi si scontrerà con la sua stessa natura”. Ma invece di focalizzarci sulla natura umana, stiamo cercando dei modi per sistemare la Natura stessa e, facendo questo, perdiamo di vista l’obiettivo. La nostra indole negativa causa tutti i problemi del mondo. Il riscaldamento globale, la crisi finanziaria che impoverisce milioni di persone, la guerra, la carestia, la depressione, l’abuso di sostanze, la disuguaglianza e il razzismo sono tutti disastri causati dall’uomo. Se avessimo corretto la nostra indole malvagia, causa di tutte queste crisi, non avremmo una sola preoccupazione al mondo.

E il modo per riparare a tutto questo è stabilire connessioni umane positive. Questo è il motivo per cui sono così convinto della validità di discussioni come quella sopra citata.

Arriva un momento in cui bisogna guardarsi allo specchio e dire: “Smetterò di incolpare gli altri per i miei problemi: devo assumermi le mie responsabilità”. Come società, siamo a questo punto. Adesso è il nostro turno di iniziare a “praticare” la positività l’uno verso l’altro. Si tratta di uno sforzo consapevole che all’inizio potrebbe sembrare innaturale ma, come tutti sappiamo, la pratica rende perfetti. In questo caso, ci vuole poca pratica per fare enormi progressi, basta guardare quel video.

Se ogni persona della vostra comunità partecipasse solo ad uno o due di questi incontri ogni settimana, nel giro di un mese cambierebbe tutto il quartiere. Andare al supermercato significherebbe recarsi a trovare gli amici perché conoscereste altri acquirenti e poi conoscereste i loro amici, che vi presenterebbero altri amici e tornereste a casa sorridenti. In questa atmosfera, sarà naturale prendersi cura l’uno dell’altro e la società troverà facilmente il suo equilibrio.

In un ambiente così pieno di premure reciproche, il resto dei nostri problemi si risolverà, e questo influenzerà tutto il nostro ambiente, dalla società umana a tutta la natura. Come possiamo ben vedere, il ripristino della salute della Natura inizia con le nostre connessioni positive.

Originariamente pubblicato su L’Huffington Post Italia

 

Questo post però non riguarda i disastri. Oggi voglio parlare di speranza e di come prendere provvedimenti in merito a quello che sta accedendo.

In un mio precedente articolo ho scritto che il nostro principale problema non sono i disastri naturali ma è il nostro allontanamento reciproco. Ho suggerito un modo pratico per creare una discussione positiva.

 

Alcuni giorni dopo, ho saputo che due giovani, che avevano anche studiato con me, avevano avviato una discussione simile con i sopravvissuti dell’uragano Harvey. I ragazzi hanno ripreso tutto con la loro telecamera e se volete avere speranza nel futuro dell’America, è vostro dovere guardare la documentazione abbreviata.

 

Questi giovani, persone belle e intelligenti, non si conoscevano prima di questo incontro e, a giudicare dalle apparenze, probabilmente le loro strade non si sarebbero mai incrociate se non fosse stato per la devastazione di Harvey. Tuttavia, questi giovani del secondo millennio dimostrano, attraverso il loro comportamento, che in tutta l’America la solidarietà è ancora possibile.

 

Questa stagione di terribili uragani finirà entro un paio di mesi e gli incendi nell’ovest degli Stati Uniti saranno già spenti. Se ci lasceremo alle spalle quest’estate minacciosa e andremo avanti come prima, avremo perso l’occasione per un vero cambiamento.

Uno dei partecipanti alla discussione filmata ha detto:

“Speriamo che la visione delle cose che stiamo sperimentando qui, tutti seduti attorno a questo tavolo, venga passata a tutti”.

Un’altra persona ha aggiunto che:

“C’è un solo obiettivo, aiutare la gente; questo mi restituisce la fiducia nell’umanità, vedere tutti che lavorano insieme faccia a faccia… creando una connessione che credo non sarebbe stata possibile se non fosse stato per questa situazione così devastante, ed è triste dirlo. Speriamo che i media riprendano tutto e mostrino che la gente può unirsi anche senza un momento di bisogno e che non siamo separati dalla fede, dalla religione o da qualsiasi altro fattore”.

Naturalmente, queste iniziative isolate non possono cambiare la faccia del paese. Ma questa è comunque una dimostrazione del concetto, ecco perché lo condivido qui. Le autorità possono e dovrebbero usare l’attuale aumento di sensibilità della gente e portarla a comprendere la forza della connessione.

Dopo meno di 45 minuti di conversazione, i partecipanti che, come ho già detto, non si conoscevano prima dell’incontro, si sentivano così vicini da scambiarsi e-mail e numeri di telefono. Se è così semplice, dato il giusto modo di affrontare la discussione, perché non dovrebbero trarne beneficio tutti gli americani?

Di fatto, la connessione umana ha maggiore impatto di quanto pensiamo. Nei primi anni ’70 il famoso fisico Dennis Gabor disse: “Finora l’uomo si è scontrato con la Natura; d’ora in poi si scontrerà con la sua stessa natura”. Ma invece di focalizzarci sulla natura umana, stiamo cercando dei modi per sistemare la Natura stessa e, facendo questo, perdiamo di vista l’obiettivo. La nostra indole negativa causa tutti i problemi del mondo. Il riscaldamento globale, la crisi finanziaria che impoverisce milioni di persone, la guerra, la carestia, la depressione, l’abuso di sostanze, la disuguaglianza e il razzismo sono tutti disastri causati dall’uomo. Se avessimo corretto la nostra indole malvagia, causa di tutte queste crisi, non avremmo una sola preoccupazione al mondo.

E il modo per riparare a tutto questo è stabilire connessioni umane positive. Questo è il motivo per cui sono così convinto della validità di discussioni come quella sopra citata.

Arriva un momento in cui bisogna guardarsi allo specchio e dire: “Smetterò di incolpare gli altri per i miei problemi: devo assumermi le mie responsabilità”. Come società, siamo a questo punto. Adesso è il nostro turno di iniziare a “praticare” la positività l’uno verso l’altro. Si tratta di uno sforzo consapevole che all’inizio potrebbe sembrare innaturale ma, come tutti sappiamo, la pratica rende perfetti. In questo caso, ci vuole poca pratica per fare enormi progressi, basta guardare quel video.

Se ogni persona della vostra comunità partecipasse solo ad uno o due di questi incontri ogni settimana, nel giro di un mese cambierebbe tutto il quartiere. Andare al supermercato significherebbe recarsi a trovare gli amici perché conoscereste altri acquirenti e poi conoscereste i loro amici, che vi presenterebbero altri amici e tornereste a casa sorridenti. In questa atmosfera, sarà naturale prendersi cura l’uno dell’altro e la società troverà facilmente il suo equilibrio.

In un ambiente così pieno di premure reciproche, il resto dei nostri problemi si risolverà, e questo influenzerà tutto il nostro ambiente, dalla società umana a tutta la natura. Come possiamo ben vedere, il ripristino della salute della Natura inizia con le nostre connessioni positive.

Originariamente pubblicato su L’Huffington Post Italia

end of .post-meta -->
Taggato con: ,
Pubblicato in News