DR. MICHAEL LAITMAN PER CAMBIARE IL MONDO – CAMBIAMO L'UOMO

Buona fortuna Donald, perché tutti abbiamo bisogno della “carta vincente” contro l’ego

 Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump (Sinistra) e il Vice Presidente eletto Mike Pence mentre depongono una corona di fiori alla Tomba del milite ignoto presso il Cimitero Nazionale di Arlington, Virginia, Stati Uniti JREUTERS / Jonathan Ernst

Il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump (Sinistra) e il Vice Presidente eletto Mike Pence mentre depongono una corona di fiori alla Tomba del milite ignoto presso il Cimitero Nazionale di Arlington, Virginia, Stati Uniti JREUTERS / Jonathan Ernst

Possiamo fare dell’insediamento di Donald Trump l’inizio di un nuovo futuro; ora tutto quello che serve è la nostra determinazione.

 

Il 20 gennaio scorso Donald Trump è diventato il 45° presidente degli Stati Uniti ma io non sono sicuro se dobbiamo congratularci con lui o se lo dobbiamo confortare. Ovunque si guardi, ci sono caos, impotenza e disperazione. Nel XX secolo il puro egoismo del genere umano aveva messo la natura in ginocchio. Nel XXI secolo l’ego sta mettendo l’umanità in ginocchio.

Gli Stati Uniti lottano contro il terrorismo islamista sin dall’11 Settembre 2001, da quando cioè i terroristi di al-Qaeda dirottarono quattro aerei carichi di passeggeri, distruggendo il World Trade Center e parte del Pentagono, uccidendo più di 3.000 persone. Dal 2011, quando è scoppiata la primavera araba, il mondo arabo è stato devastato ovunque dai regimi, il vicino e il Medio Oriente sono crollati e intere nazioni sono cadute in un caos mortale che ha causato la perdita di milioni di vite di civili innocenti. Ad oggi, con l’eccezione di Israele e di parte della Giordania, nessun paese in Medio Oriente gode di stabilità e di una relativa normalità.

L’ondata di migranti dovuta al crollo dei governi di tutto il mondo musulmano, ha provocato uno tsunami migratorio verso l’Europa. Gli europei, che già fanno fatica a riprendersi dalla crisi economica (dovuta agli effetti dello “scampato crollo” di Wall Street avvenuto nel 2008) si trovano sopraffatti e letteralmente violentati da orde imperturbabili, per lo più uomini, di migranti musulmani arroganti, che esigono di essere trattati come padroni e non come rifugiati.

Mentre disordini violenti si stanno verificando in tutta Europa, negli Stati Uniti si verificheranno a breve. La violenza si è diffusa in tutto il paese, il terrorismo islamico ha colpito duramente più volte, le tensioni razziali si sono intensificate notevolmente con aggressioni frequenti e con l’antisemitismo, che già terrorizzava gli ebrei d’Europa e che si è diffuso in tutte le istituzioni accademiche degli Stati Uniti e ha iniziato a diffondersi nelle strade.

E come se tutto questo non bastasse, la natura ha cominciato a vendicarsi degli abusi che l’uomo ha perpetrato negli ultimi decenni, attraverso massicci terremoti e tsunami in Giappone, ad Haiti e in altri luoghi; con temperature da record in tutto il mondo per tre anni di fila, lasciando alle persone un generale senso d’impotenza di fronte alla sua ira. Chi avrebbe mai pensato che nel XXI secolo ai parigini, che una volta erano gli abitanti della capitale della “bella vita”, sarebbe stato detto “non temete i lupi che vagano per le strade di Parigi, poiché mangiano solo animali a quattro zampe”. Ammettiamolo, il mondo è un disastro.

Anche a Davos (Svizzera), la rivista Forbes ha concluso che “Sembra che un nuovo e drammatico disordine mondiale… abbia cominciato ad emergere e a mettere in discussione la fattibilità dell’ordine liberale internazionale del dopoguerra”. E così, prima che le false industrie alimentari cinesi riescano ad avvelenare l’intera nazione per pura avidità, prima che l’Europa precipiti nel caos totale visto che l’Unione Europea si sta sgretolando, prima che l’esercito degli Stati Uniti dichiari la legge marziale nel paese per frenare le rivolte violente, e prima che gli ebrei vengano nuovamente massacrati in tutto il mondo, fermiamoci un attimo. Invece di farci prendere dal panico, cerchiamo di salire a bordo di un aereo immaginario e osserviamo la nostra realtà dall’alto.

Abbiamo davvero bisogno di dare un senso al nuovo disordine mondiale.

Quel nettare dolce e malvagio

Rav Yehuda Ashlag, noto come Baal HaSulam (autore de “La Scala”) per il suo Sulam (Scala) Commentario al Libro dello Zohar, fu il più grande Kabbalista del XX secolo. Era anche il padre del mio maestro, Rav Baruch Ashlag (RABASH), il quale ha continuato gli insegnamenti del padre e ne ha ereditato i manoscritti. Una notte, mentre stavo spulciando fra le lettere che Baal HaSulam aveva scritto ai suoi studenti, mi sono imbattuto in un’allegoria che mi ha toccato molto profondamente. Baal HaSulam scriveva che l’egoismo è come un dolce nettare e allo stesso tempo un veleno posto sulla punta di una spada. Il nettare è così dolce e così coinvolgente che chi lo trova è costretto a sollevare la spada fino alla bocca, allungare la lingua e lasciare che la goccia del nettare cada su di essa, goccia, dopo goccia, dopo goccia, fino a quando il veleno lo uccide.

Quel dolce e malvagio nettare è il nostro ego. L’ego ci aveva promesso che il capitalismo avrebbe reso tutti ricchi. Ma una volta che la gente è diventata ricca, l’ego l’ha portata a prendere tutto per se stessa, senza lasciare nulla agli altri. L’ego ci aveva promesso anche che il comunismo avrebbe reso tutti uguali, garantendo che tutti sarebbero stati ben nutriti, ben vestiti e in buona salute. Ma una volta che i comunisti sono diventati sovrani, l’ego ha prevaricato sull’uguaglianza e il benessere delle persone, è uscito dalla finestra e si è diretto verso il territorio siberiano perennemente ghiacciato. L’ego ci aveva promesso anche che il liberalismo ci avrebbe garantito la libertà di parola e la libertà di pensiero, ma una volta che ha preso le redini, ci ha alienato gli uni dagli altri con la bella storiella del “politicamente corretto”. In nome del Primo Emendamento, l’ego ci ha spinti così lontani gli uni dagli altri che le persone pensano persino che sia un bene mettere al bando i membri della propria famiglia solo perché non sono liberali.

Tutte queste false promesse dell’ego sono il nettare velenoso. Sono dolci appena le gustiamo, ma si rivelano poi amare e ci lasciano più affamati e più malati di prima. Abbiamo bisogno di una vera cura!

Quando la vita ti offre limoni…

“Quando la vita ti offre limoni”, dice il detto, “trasformali in limonata”. L’ego è un enorme limone. Non ci sono altre specie in natura oltre l’uomo, con questo tipo di handicap. Tutte le altre parti della natura (animali, piante e minerali) agiscono in armonia secondo il perfetto equilibrio della natura, fra forze positive e negative che creano flusso e riflusso, giorno e notte, estate e inverno, la vita e la morte. A noi, d’altra parte, ci è stata data solo la forza negativa: un desiderio sempre crescente di prendere e nessuna voglia di dare (a meno che non riceviamo in cambio di più).

Migliaia di anni fa, i nostri antichi saggi ebrei si accorsero di questo e osservarono che “L’istinto del cuore umano è incline al male fin dall’adolescenza” (Genesi 8:21). Tuttavia, essi non si accontentarono di sottolineare il problema; misero a punto una ricetta per trasformare i limoni aspri in dolce limonata.

Il primo a mettere a punto questa ricetta fu il Patriarca Abramo, la cui eredità di misericordia fondò le basi di quella che sarebbe poi diventata la legge di Israele: “Ama il prossimo tuo come te stesso”.

Ma l’ego non si arrestò; continuò a crescere. Maimonide ci racconta (Mishneh Torah) che Abramo lasciò in eredità il suo insegnamento ai propri figli e discepoli, che a loro volta continuarono a svilupparlo negli anni. Infine, sotto la guida di Mosè, al gruppo di Abramo fu detto che potevano unirsi “Come un solo uomo con un solo cuore” e quindi diventare una nazione, altrimenti la montagna del Sinai (dalla parola ebraica, sinaah [odio]), sarebbe diventata la loro tomba (Masechet Shabbat). Scelsero l’unione.

In quel momento, i limoni erano stati trasformati in limonata. Il popolo d’Israele scoprì che non sopprimendo la montagna di odio sorta fra loro ma coprendo quest’ultimo con l’amore, aveva scatenato la forza positiva di bilanciamento che esiste ovunque in natura, tranne che nell’umanità. Il libro, Likutey Etzot (Consigli Vari), descrive questo processo nel modo seguente: “L’essenza della pace è connettere due opposti. Quindi non allarmatevi se litigate con una persona che ha un’opinione completamente diversa dalla vostra e pensate che non sarete mai in grado di trovare un punto d’accordo con lei. Inoltre, quando vedete due persone completamente opposte che discutono, non pensate che sia impossibile portare la pace fra loro. Al contrario, l’essenza della pace è cercare di portare la pace fra i due opposti”.

In mezzo alla linea di destra e alla linea di sinistra

La Kabbalah ama usare la definizione delle “tre linee” che si divide in “linea di destra”, “linea di sinistra” e “linea di mezzo”. La linea di sinistra è l’ego. E tutti ne abbiamo un sacco. La linea di destra è il desiderio di dare, la qualità della misericordia di Abramo. La linea di mezzo non esiste in natura; è il risultato dell’equilibrio ben mantenuto fra l’ego e la qualità della misericordia, fra le linee di destra e di sinistra.

Quando si osserva la natura, non si vedono tre linee; si vede solo l’armonia, cioè la linea di mezzo. Questa armonia è il risultato del perfetto equilibrio che esiste fra i due desideri in natura, fra l’ego e la misericordia. Poiché noi esseri umani siamo privi della linea di destra, la qualità della misericordia, è molto facile distinguere l’ego ed è molto chiaro che dobbiamo completarlo con la qualità della misericordia. Più grande è l’ego, più c’è bisogno di misericordia per bilanciarlo e creare una linea di mezzo sostenibile. In seguito però, è necessario intensificare il nostro ego, proprio perché dobbiamo aggiungere la qualità della misericordia e coprire il nostro ego con essa.

I nostri saggi conoscevano questa saggezza e, pertanto, non hanno mai cercato di schiacciare o sopprimere l’ego. Sapevano che era una base necessaria su cui costruire la qualità della misericordia. E nel processo di costruzione, hanno compreso il segreto dell’armonia: il perfetto equilibrio della natura fra le linee di destra e di sinistra.

Man mano che l’ego ha continuato ad evolversi, hanno continuato ad evolversi anche i metodi per creare la linea di mezzo. Il Libro dello Zohar scrive nella porzione, Aharei Mot: “Ecco quanto è bello e piacevole che i fratelli si siedano insieme. Questi sono gli amici che siedono insieme e non sono separati gli uni dagli altri. In un primo momento, sembrano come delle persone in guerra che desiderano uccidersi l’uno con l’altro. Ma poi tornano ad essere in amore fraterno. …E voi, gli amici che sono qui, dato che siete stati in affetto e in amore prima, d’ora in poi non vi separerete … E per vostro merito ci sarà pace nel mondo”.

Fare la limonata nel XXI secolo

Ciò che ha funzionato per gli autori de Il Libro dello Zohar non funzionerebbe per noi. Noi siamo semplicemente troppo egoisti per essere in grado di introdurre la linea di destra nello stesso modo in cui hanno fatto gli autori de Il Libro dello Zohar.

Per bilanciare l’ego, abbiamo prima bisogno di equilibrare l’insostenibile disuguaglianza della nostra società.

Le statistiche hanno rivelato solo recentemente che negli Stati Uniti la disparità economica è aumentata così tanto che oggi l’uno per cento del ceto alto “guadagna 81 volte di più” rispetto al 50 per cento del ceto inferiore (da notare che non si parla dei più poveri, ma del cinquanta per cento del ceto inferiore della popolazione americana). “Questo rapporto di 1 a 81 è simile al divario fra il reddito medio negli Stati Uniti e il reddito medio dei paesi più poveri del mondo”, come ad esempio “la Repubblica Democratica del Congo dilaniata dalla guerra, la Repubblica Centroafricana e il Burundi”.

Fra le molte opinioni dei leader e dei politici, vi è una crescente consapevolezza che una qualche forma di reddito minimo debba essere garantita a tutti. In molti si stanno rendendo conto che in un mondo dove cresce sempre più l’insicurezza di avere un salario a causa dell’automazione e della globalizzazione e il rischio di instabilità sociale sta aumentando, la disoccupazione permanente diventerà sempre più diffusa. Quando le persone non hanno modo di provvedere a se stesse e alle loro famiglie, diventano disperate e quindi pericolose. In un modo o nell’altro, i governi dovranno trovare una soluzione per far sì che intere popolazioni non soffrano la fame.

Tuttavia, elargendo denaro senza alcun vincolo non si abbasserà il rischio di disordini civili. Se le persone non hanno nulla da fare tutto il giorno e non hanno obblighi verso nessuno, diventeranno come dei cannoni con la miccia accesa che, senza alcun dubbio, esploderanno. Considerando che il nostro egocentrismo non smetterà di crescere solo perché siamo disoccupati, non è difficile immaginare come saranno le strade delle città fra un paio di anni.

Alla luce di tutto questo, ciò che possiamo e dobbiamo fare è stendere un piano che indichi come la partecipazione a corsi di formazione “di connessione” sia la condizione fondamentale per ricevere un reddito di base. In questi corsi di formazione, le persone potranno imparare a conoscere l’equilibrio della natura, lo squilibrio della natura umana e la necessità di integrare l’ego con la misericordia per creare un equilibrio armonico. In altre parole, si potrà imparare come funzionano le tre linee.

Ma non solo le persone impareranno; esse parteciperanno attivamente per diffondere la misericordia a tutta l’umanità, proprio come gli antichi ebrei fecero più di duemila anni fa. In tutto il mondo, i miei studenti conducono quelli che definiscono “Cerchi di connessione”. In questi ambienti, dei perfetti estranei, persone di diversa provenienza e anche persone impegnate in conflitti attivi, imparano a prendersi cura le une delle altre in modi che non hanno mai pensato fossero possibili.

Il cerchio viene usato per indicare che tutti sono uguali. In questo modo, nessuno domina o impone la propria opinione e tutti ascoltano gli altri. L’obiettivo del cerchio è quello di provare a connettere le persone cercando di superare l’ego. Mentre le persone si sforzano di fare questo, liberano la qualità della misericordia che in natura esiste ovunque, tranne che in noi, e che copre il nostro egoismo con l’amore per gli altri. Non bisogna aspettare molto; i partecipanti in pochi minuti sentono l’impatto della linea di destra, la forza positiva, e come questa bilanci la linea di sinistra, l’ego. Allegoricamente, si potrebbe dire che nel cerchio prendiamo il limone da sinistra, lo zucchero da destra e nel mezzo facciamo una limonata. Il link qui sopra vi mostra come questo avviene in pratica, in questo clip e in quest’altro (l’ultimo è in lingua ebraica; assicurarsi che l’opzione dei sottotitoli sia attivata), anche fra arabi ed ebrei. In questi ambienti, le persone possono superare il loro odio reciproco e rilasciare la qualità della misericordia (o la linea di destra) nel cerchio.

Tali cerchi possono anche essere tenuti su internet. Già alcuni paesi conducono i cerchi di connessione online a decine, a volte a centinaia di persone contemporaneamente, raggruppati in cerchi di 8-10 persone, anche se i partecipanti sono in luoghi diversi e in diversi paesi. Se tali tecniche potessero essere impiegate in massa, cambierebbero l’atmosfera in tutto il mondo. La gente si orienterebbe verso la connessione piuttosto che verso lo scontro. Le strade sarebbero più sicure, le famiglie più tranquille e la gente, sicuramente, si saluterebbe incontrandosi per strada.

Se faremo questo nella maniera corretta, la gente capirà che l’ego è una parte di noi e che non è destinato ad essere utilizzato come mezzo per superare gli altri, ma per la connessione con loro, ad un livello più elevato. Quando la gente capirà che le forze della natura operano così, saprà come condurre la propria vita, in futuro, nel modo appropriato.

Col passare del tempo, le persone avranno bisogno di sviluppare nuovi metodi per connettersi sopra il loro ego crescente. Ma, dal momento che hanno capito il principio fondamentale della vita, della linea di destra, di sinistra e di centro, troveranno nuovi modi per connettersi, piuttosto che tornare indietro ai conflitti. Il principio delle tre linee, se attuato, garantirà la pace, la prosperità e la felicità sulla Terra.

Spero che l’insediamento di Donald J. Trump sia anche l’inizio di un nuovo futuro per l’umanità, quello in cui i limoni aspri si trasformeranno in limonata dolce e salutare. Abbiamo le conoscenze, abbiamo i mezzi, tutto quello che serve ora è la nostra determinazione.

Originariamente pubblicato su Unitingeurope.blogactiv.eu

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